Regia di Dino Risi vedi scheda film
Il triangolo di Risi è una figura geometrica precisa e spiazzante vertice assoluto della commedia nostrana.
Il sessantotto per Risi è una commedia provinciale e romantica, strapaesana e cattolica. L’amore deve essere puro e semplice come da iconografia sanremese, non sono ammessi dubbi o ombre quando il colpo di fulmine è così lampante. Tra Marino barbiere ciociaro e Marisa pantalonaia marchigiana il sentimento scatta al primo sguardo. Fra il folklore paesano e cadenze dialettali nascoste dietro un’ Italiano formale la passione non può scattare , la donna deve fingere in principio disinteresse per il viaggio d’amore dell’uomo che si trasferisce nell’innevato e isolato borgo di lei natio. La loro storia è contrastata dal padre di Marisa burbero artista del marmo che non vede in Marino un buono e giovane partito per la figlia e da una vedova inconsolabile che avendolo come ospite della sua pensione con lui si vorrebbe consolare. I nostri promessi sposi di fronte ad un genitore così cattivo tentano un suicidio ferroviario in coppia con lettera incorporata , ma i treni in Italia oltre ad non essere mai in orario vanno troppo lenti per uccidere. I due non possono che affidarsi alla provvidenza che fa passare a miglior vita il genitore per cui il matrimonio non si aveva da fare. La malalingua della donna rifiutata dal fedele Marino gli fa credere dell’infedeltà della povera Marisa che decide di fuggire a Roma dove comincia per lui un altro viaggio speranzoso di ritrovarla e farsi perdonare l’avere creduto alle falsità della vedova. La ricerca finisce non per la peste ma per fame, quando cioè l’uomo non ha più nulla e quando la ritrova lei è già la signora di un altro. Il lieto fine è un obbligo di sceneggiatura per una commedia perfetta, il regista ci lascia vedere la solita storia dei due innamorati che alla fine vivranno felici e contenti dopo essere passati tra suicidi e omicidi che non possono che fallire in modo comico. Quando esplode qualcosa non uccide nessuno, anzi se qualcuno riacquista l’uso della parola è per forza un miracolo da rispettare nel silenzio della fede delle nostre credenze religiose. La capacità del nostro di ritrarre l’Italia qualunque che esalta la cultura dei buoni sentimenti e delle canzonette come un paese che non si sa se faccia più ridere o piangere è spietata e empatica, lascia realizzare il sogno dei due amanti senza dimenticare di descriverne gli aspetti mediocri dosando in modo impeccabile ironia e cattiveria.
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