Regia di Dino Risi vedi scheda film
Commedia all'italiana ai massimi livelli. A parte la presenza di Tognazzi e Manfredi (il primo ingabbiato in una caratterizzazione non semplice e riuscitissima), c'è di buono il modo in cui Risi riesce a narrare con mano leggera e felice una storia apparentemente ordinaria, con un triangolo classico lui-lei-l'amante, eppure dai risvolti sarcastici tremendi nella loro verosimiglianza. Certo, il finale la spara grossa, ma va anche inquadrato nell'ottica grottesca del personaggio di Tognazzi ed in quella risiana di non volersi abbandonare a tutti i costi ad un lieto fine scontato. Anche se di lieto fine si tratta.
Lui ciociaro, lei marchigiana, vivono un amore povero e burino, ma sincero. Quando lui la accusa ingiustamente di tradimento, lei lo lascia e se ne va a Roma. Tempo dopo lui torna a cercarla, ma invano: disperato, tenta il suicidio. Lei va a trovarlo in ospedale e la storia ricomincia, ma clandestinamente: infatti lei si è intanto sposata con un sarto sordomuto. I due amanti progettano l'omicidio del marito, ma tutto ciò che ottengono è di procurargli uno choc che gli riporta voce e udito. La conclusione è però ancora più sarcastica.
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