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Rammbock

Regia di Marvin Kren vedi scheda film

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La recensione su Rammbock

di cercopitex
8 stelle

Una mini-recensione sull'esordio di Marvin Kren,Rammbock, prima o poi qualcuno doveva scriverla (un sentito grazie a Database per aver caricato la scheda) ,  sicuramente tra gli utenti di film tv c'è chi ha già visto questo piccolo gioiellino dal minutaggio contenuto (prodotto per altro con i contributi della tv "nazionale" tedesca e premiato anche dalla rivista specializzata Nocturno nel 2010 nell'ambito del Trieste Science + Fiction Film Festival)  e che è in grado di descriverlo e suscitare la giusta curiosità  molto meglio del sottoscritto : a me interessava soprattutto dare l'input per la diffusione di questo poco conosciuto zombie-movie a chi non ha ancora avuto la possibilità di farlo. Parto dal presupposto che  l'approccio diversamente convenzionale alla stesura della sceneggiatura che predilige la caratterizzazione dei personaggi spingendo molto sul fattore "phatos" me lo ha fatto preferire ad altri film che a livello di regia e scenari  con budget  a dir poco spropositati mi sono risultati più che insipidi (ogni riferimento a World War Z non è puramente casuale, e volendo mettere altra carne al fuoco per la questione low budget vs blockbuster ci starebbero benissimo come confronto il "nostrano" The Gerber Syndrome oppure il sottovalutato I Zombie:The Chronicles of pain). La vicenda è focalizzata  sulla figura del classico "perdente" impacciato,  Michael ( il credibilissimo Michael Fuith) che già nell'incipit si becca  una giusta paternale dall'amico  che gli da un passaggio all'appartamento  che condivideva con l'ex-fidanzata Gabi, situato in un quartiere periferico di Berlino  per restituirle la copia delle chiavi di casa (dopo ben 7 anni, sic!) e in cuor suo tentare un alquanto improbabile riavvicinamento, l'unico problema è che ha scelto il momento sbagliato perchè a quanto pare  quello è il giorno dell'apocalisse zombie in territorio teutonico e l'oggetto del suo tardivo "rinnovato" desiderio non è in casa. Dal momento in cui il protagonista metterà piede nel piccolo condominio e farà la conoscenza con l'apprendista idraulico Harper  si scatenerà il classico "inferno tra i vivi", con un mix di situazioni che saranno certamente non originalissime (28 giorni dopo di Boyle per la marcata iperattività dei non-morti e [•REC] della premiata ditta Jaume Balaguero e Paco Plaza su tutti per quanto riguarda l'ambiente claustrofobico. C'è anche  un pizzico di trovate mutuate dalla serie anni '80 MacGyver ) ma che avranno come minimo comune denominatore la forza della disperazione che "getta il cuore" oltre l'inaspettato ostacolo, e l'ingenuità romantica di un finale strappalacrime. P.S.: Rammbook "ariete" o il letteralmente "sbattere le porte" ha un senso, e qui torniamo a Richard Dean Anderson. Mi fermo qui, mi sembra di aver già spoilerato troppo.

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