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The Who: The Vegas Job

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La recensione su The Who: The Vegas Job

di mm40
5 stelle
29 ottobre 1999, gli Who si riuniscono appositamente per un evento di risonanza mondiale: la diffusione via internet del party organizzato dalla società Pixelon, una festa da 16 milioni di dollari. Townshend, Daltrey, Entwistle & co. onorano il 'Vegas job' con una scaletta che miete dai quasi venti anni di successi della band.
 

Incredibile debacle, catastrofe di risalto planetario quella del party organizzato dalla Pixelon, che coinvolse in prima linea gli Who, appositamente riunitisi per una serata che doveva essere trasmessa via internet e che, per qualche clamoroso guasto estemporaneo, finì per poter essere goduta solamente dagli invitati alla serata. Era il 29 di ottobre del 1999 e, ancora vivo il bassista John Entwistle, il trio originario senza il compianto Keith Moon - sostituito da Zak Starkey, figlio di Ringo Starr - eseguiva con il debito furore una scaletta di hits assolute tratta da quasi vent'anni di onoratissima carriera: da I can't explain a Who are you, passando per Behind blue eyes, Pinball Wizard, Baba O'Riley e l'immancabile My generation, manifesto del gruppo e del rock and roll in generale. Purtroppo, per ragioni mai effettivamente chiarite, l'unica maniera, per i non presenti alla serata, di vedere questa esaltante performance è rimasta quella di acquistare il relativo film-concerto, novanta minuti di pura adrenalina Who; in ogni caso la pessima figuraccia della Pixelon non è stata altro che un severo preavviso del fallimento che l'azienda avrebbe affrontato solamente qualche mese più tardi. Il film non concede molto di più della mera rappresentazione dell'esibizione e anche gli extra del dvd sono piuttosto deludenti: una manciata di minuti, non oltre la decina in tutto, di interviste a Daltrey e a Entwistle. Curiosamente non compare neppure il nome del regista, non accreditato nel filmato e assente anche su Imdb. Considerando l'occasione speciale, era lecito attendersi non poco di più. 5/10.

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