Regia di Nick Hurran vedi scheda film
Terzo e ultimo episodio della terza stagione della serie televisiva britannica Sherlock, ispirata alle opere di Sir Arthur Conan Doyle, che presenta e aggiorna il famoso "consulente detective" nelle vesti moderne della nostra contemporaneità. In particolare, questo è un libero adattamento della raccolta L'ultimo saluto di Sherlock Holmes. Se ne raccomanda comunque la visione in sequenza cronologica. Dunque, a chiunque fosse sfuggita, è consigliato anzitutto il recupero dell'esordio datato 2010, che consta nell'ordine di Uno studio in rosa, Il banchiere cieco e Il grande gioco; quindi della seconda stagione del 2012, ovvero Scandalo a Belgravia, I mastini di Baskerville e Le cascate di Reichenbach; infine degli immediati precedenti La casa vuota e Il segno dei tre.
Finalmente, almeno a mio giudizio, con L'ultimo giuramento si ridimensionano i toni da commedia debordanti nelle ultime due puntate e si torna invece a gustare il sapore dell'avventura. Purtroppo chiunque si aspettasse un giallo in senso stretto rischierà di restare nuovamente deluso, ma non per questo mancheranno il ritmo, la tensione e i colpi di scena tipici di un qualsiasi thriller di ottima fattura. A impreziosire una storia costruita con i controfiocchi (ri)troviamo la straordinaria prova di Benedict Cumberbatch (Sherlock Holmes), una garanzia cui dovremmo essere abituati. Le sorprese, al contrario, sono forse due. La prima è costituita dalla coppia, tanto nella finzione scenica quanto nella vita reale, formata da Martin Freeman (John Watson) e Amanda Abbington (Mary Morstan). Il loro sincero sentimento reciproco traspare, si respira a pieni polmoni, coinvolge e riuscirà persino a commuovere strappando qualche lacrima agli animi più sensibili. La seconda è rappresentata dalla ventata di freschezza incarnata da un magnetico Lars Mikkelsen (Charles Augustus Magnussen), in grado di catalizzare su di sé l'attenzione di tutti. Si confermano poi nel loro usuale contributo gli altri comprimari Una Stubbs (Signora Hudson), Rupert Graves (Ispettore Greg Lestrade), Louise Brealey (Molly Hooper) e Mark Gatiss (Mycroft Holmes).
Immutate sono riproposte le rimanenti caratteristiche generali dello show, dallo stile dinamico di ripresa e montaggio che potrebbe infastidire qualcuno alle tante licenze poetiche di alto profilo nel loro ispirarsi con rispetto alla fonte, con sottili riferimenti e citazioni da scoprire da parte dei più adepti e afferrati in materia. I quali saranno di certo già consapevoli dei futuri speciale e quarta stagione (sempre in tre parti) annunciati anzitempo con le riprese programmate per inizio 2015, perché nel panorama televisivo questo prodotto targato BBC si dimostra ancora una volta un caposaldo di qualità da non perdere e anzi da consigliare.
Alcune lettere compromettenti rubate portano Elizabeth Smallwood, una delle tante vittime del magnate Charles Augustus Magnussen, a cercare l'aiuto di Sherlock Holmes. L'uomo è, infatti, un importantissimo editore di origine svedese noto come "il Napoleone del ricatto", perché conosce le debolezze e i segreti di ogni persona di una certa rilevanza nel mondo occidentale. Durante l'indagine Sherlock riesce a introdursi con uno stratagemma nello studio di Magnussen, ma si ritrova faccia a faccia con una donna vestita di nero...
Uno Sherlock Holmes unico nel suo genere, ormai iconico e insostituibile nel suo contesto.
Talmente immedesimato in John Watson da riuscire a farlo apparire autentico e non recitato.
L'attenzione data al sottofondo musicale non è inferiore a quella generale. E si sente e apprezza.
Il solo rammarico è che sia diventato più un thriller-drammatico che un vero e proprio giallo.
Sherlock - L'ultimo giuramento (2014): Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Wanda Wentham, Timothy Carlton
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