Regia di Leander Haußmann vedi scheda film
Il giovane Lehmann, che tanto giovane non è perché ormai ha trenta anni, vive in una specie di realtà astorica. Lavora in una birreria di infimo livello, una bettola, su cui gravitano i clienti che sono tutti amici suoi. La vita si passa cosi come in una bolla atemporale, grandi bevute al bar, cazzeggi vari, ripetere sempre le stesse cose. Il film scivola via cosi e la realtà di quegli anni cosi importanti non entra nel film. Herr Lehmann e i suoi amici come se vivessero in un altro pianeta. Solo alla fine la caduta del muro irromperà nella loro vita, mentre sono al pub a bere birra, attraverso la televisione.
E' un film che mi ha fatto pensare a Hecce bombo ma quei giovani tedeschi sono molto diversi dai ragazzi romani dei primi anni '70. Ma il non succedere niente, il girare a vuoto, il vivere trascinando le serate e le notti me lo ha fatto venire in mente a distanza di tanti anni.
Il film si vede volentieri pur non raccontando niente di particolare, è un film senza una storia al suo interno se non le giornate di Herr Lehmann che viene chiamato così dagli amici e per tutto il film c'è questo tormentone sul perché venga chiamato, senza motivo, in questo modo formale.
Molto bella la colonna sonora che contiene anche una bellissima e struggente e sconosciuta versione di "Bella Ciao" in inglese.
(film visto al Goethe Institut di Palermo, con sottotitoli)
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