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Perez.

Regia di Edoardo De Angelis vedi scheda film

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La recensione su Perez.

di Spaggy
7 stelle

Della sua mediocre esistenza, l’avvocato Demetrio Perez ha fatto il suo marchio di esistenza. Deriso da chiunque per il suo star sempre un passo indietro e per la sua capacità di tenersi lontano dai clamori comportamentali, Perez è il peggior legale che il tribunale di Napoli abbia mai conosciuto. A lui si rivolgono solo che coloro che non possono permettersi un rappresentante e i cui casi sono stati rifiutati dagli avvocati di ufficio. Divorziato e padre della giovanissima Tea, con cui i rapporti sono sempre stati tesi, Perez è l’ultimo degli ultimi: amante dei silenzi e delle strategie, si muove tra i viali del grigio centro direzionale come un’ombra e può contare su un unico amico, un collega depresso per la morte del figlio avvenuta anni prima.

 

Simona Tabasco, Luca Zingaretti, Marco D'Amore

Perez. (2014): Simona Tabasco, Luca Zingaretti, Marco D'Amore

 

La vita di Perez cambia improvvisamente quando a lui si rivolge Luca Buglione, pericoloso camorrista deciso a diventare collaboratore di giustizia. Prima di rivelare tutto ciò che sa, Buglione ha un’ultima missione da portare a termine e propone all’avvocato uno scambio “equo”: mentre il boss lo aiuterà a liberarsi di Francesco Corvino, rampollo camorrista che ha una relazione con Tea, Perez dovrà recuperare un carico di diamanti nascosti tra le viscere di un toro. Da represso uomo qualunque, dunque, Perez si vedrà trasformarsi in giustiziere quando Francesco, in fuga da un’accusa di omicidio, metterà a repentaglio la vita di Tea.

 

Thriller dai toni grigi che fa dell’asettico centro direzionale di Napoli il suo punto di forza, Perez. vive di interpretazione. È grazie alle performance di Luca Zingaretti, Marco D’Amore e Massimiliano Gallo, che l’opera seconda di De Angelis prende il volo, nonostante una sceneggiatura già vista che nulla promette di nuovo o esaltante. Vendetta, protezione genitoriale, amicizia, rivalsa e tradimenti a fin di bene, si susseguono nel ricostruire il processo di formazione tardivo di un uomo illuso di vivere nel riparo dall’infelicità e inconsapevole al contrario di essere rinchiuso in una gabbia che ne tarpa ali e possibilità. Colpito nei suoi affetti più cari, Perez trova il coraggio di reagire e di tenere in piedi un interessante doppio gioco, dimostrandosi machiavellico e diabolico ancor più dei suoi "nemici".

 

Muovendosi sul sottile confine del film di genere e del drammone familiare, Perez. rivela alcuni aspetti interessanti della regia di De Angelis, che dopo aver abbandonato le mozzarelle della commedia si lancia senza presunzione nel panorama autoriale. Lo sforzo è da premiare e l’impegno del cast lo gratifica, regalandogli un prodotto gradevole seppur nella sua semplicità.

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