Regia di Anthony Powell vedi scheda film
L'Antartide, il continente più a sud del pianeta, visto sotto una luce differente e, per certi versi, sorprendente. Dimenticatevi i soliti documentari sui pinguini, che comunque, per forza di cose, ciondolano goffamente anche qui, perché "Antarctica" ci porta in una piccola stazione scientifica, la base di McMurdo, su Ross Island, dando una prospettiva diversa all'inospitale, affascinante, distesa di ghiaccio. Il neozelandese Powell ha impiegato 10 anni di riprese, per raccontarci un anno di vita della comunità di coraggiosi che decidono di passare anche l'inverno, laggiù. E' quindi un documentario incentrato sulle emozioni, le speranze e la solitudine di questi temerari, che scelgono di affrontare quattro mesi di buio totale, tempeste di neve con venti che raggiungono anche i 350km/h e situazioni al limite dell'umano. Chiaramente il paesaggio è straordinario, almeno visto dal divano di casa, al caldo, e Powell ne sfrutta la forza per aggiungere fascinazione al suo racconto. Esagera, secondo me, con gli effetti time-lapse, che spesso sono certamente funzionali, ma che in altre occasioni diventano ridondanti e gratuiti. La vita delle persone intervistate è, in fondo, tranquilla e serena, i rifornimenti sono abbondanti e arrivano durante l'estate artica e a guardare questo documentario, paiono una simpatica comune di fricchettoni, fra una festa, una bevuta, qualche domanda esistenziale e qualche, scontata, malinconia per le famiglie lontane. E' un documentario ben fatto, perfetto per il pubblico medio, senza sbavature, con immagini splendide e un'aura che, a parte qualche "folata" di vento e -40 gradi, può rimandare a una specie di paradiso terrestre per persone tendenzialmente eremitiche. Tutto qui, scivola via come un pinguino sul ghiaccio, in un valzer accecante di neve, in un tenero messaggio di fratellanza universale. Suggestivo e bello, ma innocuo.
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