Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Tre storielle animate, (s)legate fra loro dal comune denominatore del nonsense: la vita di un allegro scarafaggio, le mani di Albert Einstein, omonimo dello scienziato, e infine una bizzarra cartolina natalizia.
'Biglietto da visita' di Terry Gilliam, all'epoca ventottenne americano da poco sbarcato nel vecchio continente e desideroso di farsi notare; già giornalista, illustratore e scenografo con una forte propensione alla regia, l'artista riunisce insieme tutte le sue capacità per questo esordio su pellicola. Nove minuti nei quali si mescolano senza soluzione di continuità tre storie che nulla hanno a che fare l'una con l'altra, se non per la comune cifra dell'assurdo: esattamente ciò che caratterizzerà il lavoro di Gilliam per il Monty Python's flying circus, lo spettacolo per la tv britannica che comincerà ad andare in onda l'anno successivo (1969) e lo consegnerà definitivamente alla fama. Anche le animazioni sono nello stesso stile che lo renderà celebre, un misto di collage, pop art e post-futurismo; l'ironia di fondo delle brevi storielle è peraltro prettamente inglese, sebbene provenisse dall'esperienza di Gilliam nelle (e dall'amore per le) riviste demenziali statunitense come Mad magazine e simili. A conti fatti Storytime è comunque un buon lavoro anche a prescindere da tutto ciò che si è poi saputo e rivelato sul suo autore. 7/10.
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