Regia di Alessia Scarso vedi scheda film
«Il 15 marzo 2009, nelle campagne di Scicli, provincia di Ragusa, arriva un randagio che conquista l’affetto dell’intera cittadina fino a diventarne simbolo. Tratto da una incredibile storia vera il film racconta la vita di Italo, “cane” straordinario al punto di meritarsi la cittadinanza onoraria. Una commedia romantica che tocca temi importanti quali l’amicizia, il pregiudizio e l’amore incondizionato a cui fa da cornice una Sicilia piena di colore e tradizioni. Protagonista l’astro nascente del cinema italiano Marco Bocci». Bene, se la sinossi ufficiale del film fa tremare qualche polso adulto, l’inizio non promette meglio: si parte con la voce off, poi appaiono dei siciliani con la coppola che fanno i siciliani con la coppola, Marco Bocci sindaco che cucina per il figlio Memo, solitario e vessato dai bulli (ma subito amato da Italo), lo scenario da cartolina, le musiche simpatiche, un ralenti insistito su tre donne dirette in chiesa per la confessione quotidiana, i pettegolezzi e il folklore. Con l’arrivo dell’insegnante dolce e sognatrice - che nota il silenzio di Memo e il fascino scorbutico del padre - prende vita il congegno romantico, nel contesto dominante di un film per ragazzi (o bambini?) che paga il ritmo, le invettive e il buonismo indiscriminato di un racconto di formazione di qualche decennio fa. Tutto visto, telefonato, didascalizzato sotto la coperta corta di un sentimentalismo maldestro e scolastico.
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