Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Primo western per Clint Eastwood con il doppio ruolo di attore/regista e subito un film con i controfiocchi. L’attore americano attinge dagli spaghetti western (vedi ad esempio inizio film, ma anche l’evidente componente cruenta) e rimodella il tutto con una sceneggiatura beffarda assai divertente, ma non fine a se stessa. Peccato per il finale in cui si è voluto rivelare l’identità dello “straniero senza nome”. Forse, se si fosse lasciato in sospeso tale aspetto si sarebbero potuti aprire affascinanti chiavi di lettura fantastiche (sarebbero state esaltata anche dalle fiamme che imperversano, in background, nei duelli finali).
Geniale l’idea di far dipingere di rosso il paesaggio, così come la scritta “Hell” al posto del nome del paese. Si confina spesso nel grottesco (il nano promosso a sceriffo; le scritte di festaggiamenti mentre si spara e si grida), ma il tutto è sempre controllato. Favoloso l’atteggiamento dello Straniero che si comporta come un diavolo venuto per creare zizzania tra i cittadini e metterli l’uno contro l’altro, mentre dall’alto li comanda e li guida per puro divertimento personale (motivato dal desiderio di vendetta). Colonna sonora da pellicola horror, con suoni continui che alla fine suscitano inquietudine. Ottima la fotografia, regia essenziale.
Buone notizie anche sotto il profilo del cast artistico: Eastwood irriverente, simpatico il nano, presente poi la “serpe” Geoffrey Lewis.(il sottoscritto lo ricorda con piacere in “Sella d’Argento” di Lucio Fulci).
In definitva un bel film che attinge dagli spaghetti western, ma senza copiare. Voto: 8-
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