Regia di Paolo Bianchini vedi scheda film
Spaghetti western di serie B - e forse anche C - che trova la sua unica ragione di curiosità nella firma apposta sul copione: sia il soggetto che la sceneggiatura sono infatti opera di Fernando Di Leo, già collaboratore di Sergio Leone e, solitamente, penna sufficientemente fina. Ma qui anche Di Leo deve aver lavorato all'ingrosso, senza calibrare più di tanto personaggi e situazioni: in Dio li crea... Io li ammazzo! c'è infatti qualche briciola di spirito sessantottino, ma prevalgono su tutto le facilonerie e gli stereotipi già ben noti per il genere. Il western all'italiana cominciava già a declinare, infatti, sottoposto a una mole di titoli impressionante (si parla di svariate decine all'anno, per tutta la seconda metà dei Sessanta e in lento declinare nei primi Settanta). La storia di Slim Corbett non è in sostanza tanto differente da quelle dei consueti Django, Sartana e via dicendo; l'interpretazione modestissima dell'americano - ma non per questo particolarmente professionale - Dean Reed non aiuta granchè, e al suo fianco non troviamo che caratteristi habituè del genere come Peter Martell (all'anagrafe Pietro Martellanza), Piero Lulli o anche Ivano Staccioli - onnipresente nei film alimentari di quegli anni - e Agnes Spaak, sorella maggiore ma minore di fama di Catherine. Paolo Bianchini è stato un mestierante di scarsa fama che ha però saputo arrangiarsi in ogni modo nel cinema e dintorni: da assistente di Luigi Zampa a regista in prima persona, da innumerevoli spot a fiction televisive. 2,5/10.
In una cittadina del vecchio west la delinquenza non è più sopportabile; gli abitanti, impauriti, chiamano il pistolero Slim Corbett a ripristinare l'ordine. Ma non sarà facile, perchè qualcuno in paese ha tutti gli interessi a mantenere il caos.
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