Regia di vedi scheda film
8 brevi cartoni animati con protagonista una famiglia di ritardati americani.
Chiaro: la prima e inevitabile domanda che lo spettatore si pone è “perché?”. Di seguito questo interrogativo viene declinato in più modi: perché un’animazione così grossolana? Perchè dei contenuti tanto eccessivi? Ma soprattutto: perché Lynch nel 2002 si è dedicato a un’opera del genere? Che il regista avesse un senso dello humor spiccato, ma molto particolare, probabilmente già si era intuito; Dumbland lo rivela nella sua forma più infantile, estrema, coprolalica, provocatoria. E, manco a dirlo, è un lavoro leggiadro e a tratti irresistibile (si provi a guardare l’episodio 6 senza ridere o senza urlare di rabbia). In tutto sono 33 minuti, suddivisi in 8 segmenti con protagonista una famigliola americana ottusa, volgare e costantemente rabbiosa e violenta: l’intento di satira sociale è fin troppo esplicito e proprio per questo passa immediatamente in secondo piano. Scritto e disegnato interamente dallo stesso David Lynch, Dumbland è stato inizialmente pubblicato a puntate sul suo sito internet; lo stesso autore ha dichiarato di aver realizzato ciascun episodio all’incirca in sei ore. Una sana (e irriverente) boccata d’aria liberatoria dal gretto mondo dello star system, prima di tornare a fare sul serio con il Cinema. 7/10.
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