Regia di Riccardo Rossi vedi scheda film
Un padre ansioso entra di nascosto nel pc della figlia e scopre che la ragazzina, quindicenne, è stata sfidata da una coetanea a perdere la verginità. Per cercare di fermare i suoi propositi, la porta a cena con un'amica ginecologa del consultorio; ma all'ultimo momento si aggiungono altri invitati a sorpresa, che scombinano le carte in tavola.
L'esordio alla regia di Riccardo Rossi arriva nel 2015, a 53 anni suonati (classe 1962); volto notissimo per infinite partecipazioni a spot e a programmi televisivi e per le sue interpretazioni cinematografiche, Rossi tenta qui di dimostrare le sue capacità artistiche assumendo un nuovo ruolo, appunto quello di regista, e stendendo anche, insieme a Chiara Barzini e Luca Infascelli, il copione di questo film. La prima volta (di mia figlia) è una commedia a cui non mancano spunti intelligenti e una discreta verve, merito senza dubbio anche degli attori, nomi non celeberrimi ma affidabilissimi: oltre allo stesso Rossi, sullo schermo ci sono fra gli altri Anna Foglietta, Stefano Fresi e Fabrizia Sacchi; certo però che il materiale narrativo non spicca per originalità, nè per spirito di avanguardia: sostanzialmente la pellicola racconta per l'ennesima volta, prendendo spunto da un elemento stravisto e trattato in ogni salsa come è la prima esperienza sessuale, il divario generazionale fra genitori e figli, decretando - e anche qui non ci sono novità - che non sempre gli adulti riescono a sforzarsi di entrare nella psicologia dei loro figli, nè tantomeno comprendere le effettive necessità dei ragazzi. Al di là di tali limiti, il prodotto è chiaramente sopra la media delle contemporanee commedie nostrane e sorprende che sia passato inosservato in sala e che abbia ricevuto solamente due nomination - andate in bianco - ai Nastri d'argento (soggetto e Fresi, non protagonista). 3,5/10.
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