Regia di Riccardo Rossi vedi scheda film
È il film che non t’aspetti. A partire dal suo regista e interprete: quel Riccardo Rossi che ha attraversato in maniera trasversale e anche defilata il rutilante mondo dello spettacolo (ufficio stampa, cinema, tv, pubblicità liscia gassata o…) con la voce gracchiante d’una curiosa cornacchia. Per finire proprio con il tema su cui centra perfettamente il suo esordio: l’ansia di un padre quando scopre che la figlia adolescente è ormai in età di perdere la verginità. Ecco che il protagonista, separato dalla moglie, un medico della mutua (detto proprio così, a evidenziare anche il pubblico, dai 40 in su, a cui il film sembra rivolgersi), s’inventa la messa in scena d’una cena con gli amici, una ginecologa e il marito non proprio affidabile, il giorno del suo compleanno, per cercare di distogliere la ragazza da questa tentazione. Ma la serata, piano piano e dolcemente, si trasforma in qualcos’altro: nel ricordo della prima volta di ognuno dei commensali con tanto di flashback d’epoca. Una scelta intelligente della sceneggiatura (scritta dallo stesso regista insieme a Chiara Barzini e Luca Infascelli) e allo stesso tempo un po’ sadica, perché costringe lo spettatore a tornare indietro con la memoria e a confrontarsi direttamente, volente o nolente, con le proprie esperienze. Interrogandolo in maniera molto più profonda e universale rispetto all’ipotesi del titolo del film, limitato solo al discorso della prima volta di una figlia.
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