Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
Vampyr è un film di atmosfere oniriche e stranianti, rese tali da una fotografia che sfrutta i bianchi così come il sonoro (col quale Carl Theodor Dreyer era soltanto al primo approccio) enfatizza e "brutalizza" il silenzio. La luce e la musica aprono al soprannaturale le porte di quello che sembra essere invece un tranquillo paesaggio fluviale, mentre l'orrore striscia sibilino, onnipresente ed invisibile grazie alla visione di un autore capace di creare immagini che rimangono impresse "con garbo", in punta di piedi, attenuando, ma non dimenticando la lezione dell'espressionismo tedesco; che siano i tagli d'inquadratura o i piani ravvicinatissimi ai volti degli attori, in Vampyr tutto concorre a creare un clima di morte imminente, velato da una messinscena romantica.
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