Regia di Jeremy Lovering vedi scheda film
Primo episodio della terza stagione della serie televisiva britannica Sherlock, ispirata alle opere di Sir Arthur Conan Doyle, che presenta e aggiorna il famoso "consulente detective" nelle vesti moderne della nostra contemporaneità. In particolare, questo è un libero adattamento del racconto L'avventura della casa vuota. Se ne raccomanda comunque la visione in sequenza cronologica. Dunque, a chiunque fosse sfuggita, è consigliato anzitutto il recupero dell'esordio datato 2010, che consta nell'ordine di Uno studio in rosa, Il banchiere cieco e Il grande gioco; quindi della seconda stagione del 2012, ovvero Scandalo a Belgravia, I mastini di Baskerville e Le cascate di Reichenbach.
Fra gli aspetti di La casa vuota maggiormente riconosciuti all'unanimità dagli appassionati spettatori vi è la virata decisa nei toni, che sembrano sbilanciarsi in maniera preponderante verso le dinamiche più tipiche di una commedia, lasciando allora necessariamente meno spazio e peso specifico alle investigazioni in senso stretto. Ad ogni modo per me ciò non finisce per costituire né un pregio né un difetto in assoluto. D'altra parte penso che nessuno possa negare quanto lo schema funzioni soprattutto in virtù della straordinaria alchimia venutasi a instaurare fra le due figure centrali, Benedict Cumberbatch (Sherlock Holmes) e Martin Freeman (John Watson). Il merito del successo della formula è in primo luogo loro, senza i quali le pur ottime sceneggiature non avrebbero mai ottenuto una forza espressiva comparabile. Inoltre la comprimaria Una Stubbs (Signora Hudson) sin dal principio è il fulcro degli inserti forse più comici, a ben rifletterci una costante mai mancata nemmeno nei precedenti.
Se può consolare i più insaziabili avventori del genere, ci tengo poi a sottolineare l'arguto e profittatore sfruttamento del mistero dei misteri. Infatti, un protagonista alquanto malandrino si divertirà assai a stuzzicare la mente degli astanti in trepidante attesa di risposte in merito all'enigma degli enigmi, ovvero al "come" si sia potuta verificare la sua sopravvivenza. Scommetto che ognuno avrà inteso correttamente il riferimento preciso nelle mie parole, ma ovviamente non rovinerò il gusto del gioco svelandone l'esito qui e ora. Peraltro sospetto sia proprio tale rivelazione il motivo d'interesse principale nei confronti di questa puntata.
Il resto segue i canoni cui siamo abituati. Ai tre ricorrenti personaggi secondari, che hanno i volti di Rupert Graves (Ispettore Greg Lestrade), Louise Brealey (Molly Hooper) e Mark Gatiss (Mycroft Holmes), si aggiunge il nuovo ingresso dell'ultima arrivata nella squadra, una Amanda Abbington (Mary Morstan) che sorprende grazie alla sua naturalezza e spontaneità. Le tante licenze poetiche si confermano di alto profilo, dato che guardano all'attualità e a loro modo restano rispettose della fonte, con diversi riferimenti e numerose citazioni da scoprire da parte dei più adepti e afferrati in materia. I quali saranno di certo già informati di dovere proseguire la visione, se lo desiderano, con Il segno dei tre e L'ultimo giuramento. Ovviamente senza trascurare i futuri speciale e quarta stagione (sempre in tre parti) annunciati anzitempo con le riprese programmate per inizio 2015, perché nel panorama televisivo questo prodotto targato BBC si dimostra ancora una volta un caposaldo di qualità da non perdere e anzi da consigliare.
Una piccola curiosità: ho preferito non infierire ponendo l'accento sull'adattamento italiano nella traduzione e nel doppiaggio, però vorrei ugualmente cogliere l'occasione per segnalare la simpatica mini-introduzione intitolata Many Happy Returns, della durata di sette minuti circa, rimasta inedita sulle nostre reti. Chiunque l'avesse persa può recuperarla facilmente in rete, dove è diffusa gratuitamente sui canali ufficiali.
Due anni dopo la sua scomparsa, Sherlock Holmes, che è stato scagionato da tutte le accuse di frode contro di lui, torna a Londra (sotto la minaccia di un attacco terroristico) con l'aiuto del fratello Mycroft. Nel mentre il dottor John Watson ha conosciuto e si è fidanzato con Mary Morstan. Pertanto Sherlock arruola Molly come assistente. Finché l'amico non viene rapito da ignoti, i quali tramano pure di far saltare il Palazzo del Parlamento, riunito in seduta notturna, durante la commemorazione del 5 novembre (Guy Fawkes Night).
Uno Sherlock Holmes più vivace e sbarazzino del solito, ma non per questo meno superiore.
Talmente immedesimato in John Watson da riuscire a farlo apparire autentico e non recitato.
L'attenzione data al sottofondo musicale non è inferiore a quella generale. E si sente e apprezza.
Avrei cercato di assicurare in ogni caso una trama "gialla" solida e intricata come sempre.
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