Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Una diabolica trama del destino avvinghia i protagonisti di questa storia, stritolando in un abbraccio mortale i loro audaci sogni di felicità. Chris e i personaggi che lo circondano vedono le opposte facce di una stessa realtà: della sua passione per l'arte e del suo amore per Kitty, di cui lui vive intensamente la poesia, essi vedono solo il materialistico rovescio. È come se Chris e Kitty guardassero a un quadro rispettivamente dal lato del dipinto e dal retro, su cui compare il prezzo. È inquietante scoprire come il sentimento, da una parte, e l'interesse, dall'altra, possano convergere in un'unione tanto trascinante da legare indissolubilmente, per l'eternità, le vite dei due esseri coinvolti. Forse la conclusione è che le pulsioni del cuore e dell'avidità si equivalgono quanto a potere seduttivo; e la loro principale vittima non è né l'anima, né il corpo, bensì l'esistenza stessa, i cui eventi rimangono per sempre intrappolati nella fitta ragnatela che i nostri desideri, senza che ce ne accorgiamo, continuano a tessere nel mondo circostante.
Fritz Lang riesce ad essere sempre se stesso senza mai ripetersi: come in tanti altri suoi film, l'individuo, buono o cattivo che sia, è fondamentalmente solo, e soggetto ad un verdetto esterno, non necessariamente "giusto", a cui non si può sottrarre. Cambiano le trame e gli scenari, ma il centro del racconto è sempre uno: una singola persona che, col suo modo di vivere e di volere, crea, intorno a sé, un vortice che risucchia tutta la sua storia.
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