Regia di Mathieu Amalric vedi scheda film
CANNES 2014 – UN CERTAIN REGARD
Trasporre al cinema, ambientandolo ai nostri giorni, nella provincia francese di oggi, il romanzo famosissimo e apprezzato di Georges Simenon del 1963, epopea dapprima intensamente privata, poi tramutata in evento di pubblico dominio e pettegolezzo per i risvolti processuali conseguenti ad una, anzi due morti troppo sospette, costituisce una sfida non scontata, ma in questo caso riuscita, da parte del celebre attore Mathieu Amalric, qui, se non sbaglio il conto, impegnato nella sua terza regia.
L’ambiente borghese rimane lo stesso di quello così ben descritto nella pagina scritta, mentre l’ambientazione attuale riesce a rendere molto interessante innanzi tutto sia il divario architettonico che contrappone un piccolo albergo di una cittadina francese, che accoglie nell’alcova della sua “camera azzurra” due amanti che vengono trascinati letteralmente da una passione irrefrenabile e sempre più incontrollabile, e la villa moderna ed essenziale, cubiforme e quasi avveniristica del nostro combattuto protagonista; sempre più incerto, costui, se seguire la retta via della tranquilla vita borghese monotona e un po’ vuota di famiglia, o al contrario lasciarsi sedurre dagli echi e dalle emozioni dettate dell’attrazione verso la donna dei suoi sogni, che come una moderna Circe lo attanaglia a sé in modo sempre più stringente.
Due morti troppo sospette, dicevamo prima, per passare inosservate: quella del marito malato della donna fatale, e quella ancora più assurda per avvelenamento della moglie del protagonista: inevitabile associare le due “disgrazie” e cercare di stanare il complotto diabolico che lega i due: ma il nostro protagonista è burattinaio silenzioso e dunque in pieno modo consenziente di quel diabolico progetto, o è vittima pure lui di un folle piano architettato da una donna incendiata dal fuoco della passione e come tale protesa ad andare avanti fino alle più estreme conseguenze?
Attrazione fatale secondo Simenon in un film che bada all’essenziale, in linea con lo stile efficace e concreto dello splendido originale letterario, senza perdersi dunque in orpelli inutili e fuorvianti. Certo mancano davvero guizzi di regia e un po’ di suspence in più avrebbe dato maggior mordente ad un film a cui tuttavia interessa di più restare legato alla realtà di tutti i giorni e a tanta cronaca nera che da sempre fa da sfondo alla tranquilla vita di provincia, piuttosto che farsi invischiare nelle solite trappole del giallo più ordinario ed improbabile.
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