Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
È dura guadagnarsi la "stozza" facendo i trasportatori, specie se si lavora a ricasco di avide cooperative senza scrupoli.
Paul (Bogart) e Joe ( G. Raft) sono due fratelli che si barcamenano come possono guidando un camion che non è neanche tutto loro, tra turni impossibili, colpi di sonno , rischi di incidenti e carichi andati in malora. Riescono a mettersi in proprio, ma sul più bello, quando le cose stanno finalmente andando per il verso giusto , un "imprevisto" lavorativo colpirà uno dei due rendendolo inabile al lavoro. L'altro avrà l'opportunità di diventare un pezzo grosso grazie alla quantomeno sospetta collaborazione della moglie del proprio datore di lavoro, che nasconde però ben altre mire.
Anomalo film di Raoul Wash che per l'occasione accantona la vena avventuriera che avrebbe contraddistinto i futuri lavori di quel periodo ( Una pallottola per Roy su tutti) per dirigere questa pellicola dai due volti.
Nella prima parte assistiamo ad un film che ha per oggetto principale la critica sociale verso il sistema dei trasporti; nella seconda il film cambia completamente pelle (guadagnando), concentrandosi sulle relazioni interpersonali trai protagonisti, invischiati in un torbido affare.
Avesse avuto Bogart la parte principale sarebbe stato un altro film; George Raft è solo sufficiente , divorato dalla prova intensa e ricca di sfumature di Ida Lupino, all'epoca solo ventiduenne ma capace di vertici drammatici del tutto credibili. Film godibile , da gustare rigorosamente in lingua originale perché il doppiaggio nostrano è impreciso e dilettantesco ( San Francisco si pronuncia esattamente come si scrive, tanto per dirne una), assolutamente penalizzante.
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