Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
Sono giunto a questo film attraverso una ricerca su H.Bogart, accingendomi alla visione con certe pretese purtroppo scarsamente soddisfatte, specialmente nella prima parte del film.
Humphrey oltre ad avere una parte minima, esprime solo un soffio della sua personalità che sarebbe esplosa poco tempo dopo senza contare che...il doppiaggio italiano è veramente scadente ed in alcune scene chiudendo gli occhi (mi) ricorda vagamente Jerry Lewis. George Raft pur recitando bene non mi ha colpito e solo nella seconda parte del film la sua interpretazione prende una discreta profondità.
Una recitazione "profonda" mi colpisce quando il dialogo, le espressioni del viso e la sceneggiatura di una certa scena mi stupiscono e mi sconvolgono restando impresse nella mia memoria.
Guardando il film ho invece apprezzato molto la parte drammatica di Ida Lupino e la comicità di Alan Hale, due attori che indubbiamente arricchiscono la seconda parte della vicenda.
Per concludere aggiungo anche che ho trovato la fotografia priva di originalità e senza quei tocchi artistici che spingono anche il profano, di tanto in tanto a premere la pausa.
Spesso accade che riguardando il film una seconda volta, scopriamo un sacco di fotogrammi interessanti, tuttavia per me...la prima visione resta la più determinante, in quanto non finalizzata alla scoperta di un certo aspetto tecnico, ma bensì al film nel suo complesso; daltronde il cinema non deve essere un lavoro....ma un piacere.
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