Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
Film riuscito e originale, che mischia più generi, in particolare il dramma proletario dei camionisti sfruttati che fanno un mestiere disumano, e il noir più genuino del triangolo sentimentale. Il film è quasi diviso in due episodi, comunque ben legati tra loro. Qui Bogart fa una parte un po' insolita per lui, cioè il povero camionista che lotta per sbarcare il lunario e che finisce per giunta in una situazione di frustrazione. E' comunque un film molto ricco di personaggi - tutti ben caratterizzati - e di situazioni, e molto ben interpretato, specie da Ida Lupino. Quest'ultima rende molto bene la donna perfida e seduttrice, che si sposa per denaro ma poi naturalmente è infelice e finisce per odiare il marito. E' interessante vedere come è divorata dall'odio, dalla gelosia, dalla smania di vendetta al massimo grado: preferisce cioè rovinare se stessa pur di colpire l'oggetto del suo odio, colpevole solo di aver resistito alle sue lusinghe. Nella scena in tribunale ricorda Lady Macbeth. George Raft, in un certo senso, è un personaggio insolito per il noir: sa resistere infatti a quella insistente seduzione che, cedendovi, lo porterebbe certo alla rovina. Insomma, è un bel film avvincente. Del resto, cosa volete, con Raoul Walsh, George Raft, Bogart, la Lupino... PS Il titolo italiano non vuol dire assolutamente niente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta