Regia di King Vidor, Leslie Fenton vedi scheda film
Un film anomalo, per la partecipazione di registi anche di un certo livello, alcuni dei quali non firmano, per un cast coinvolto in maniera diversa, per la conformazione del film stesso che è diviso in episodi e con una storia di collegamento. Il cinema ad episodi in Usa non ha mai funzionato bene, perché fatto sempre in maniera che voleva tendere all’unitarietà, allora molto meglio il genere italiano che spesso , negli anni ’60, è stato composto semplicemente da episodi, collegati, alle volte non troppo, dal solo titolo, per non parlare di quello migliore fatto da Blasetti, che è stato quasi l’unico a farlo in maniera pienamente programmatica e giusta, ma sempre firmato da un unico soggetto. Qui si tende alla commedia brillante, ma è solo di maniera l’impostazione della storia e della recitazione, e gli attori, benché di provata bravura, sono spesso spaesati, anche se sembrano che si divertono, ma forse loro soli. Huston e George Stevens parteciparono non firmando
episodi collegati troppo di maniera
direzione davvero minima
direzione davvero minima
gioca con Fonda in maniera divertente, ma la regia non sa cogliere
in uno dei suloi ruoli brillanti, ma non ha vauto la fortuna di un inserimento perfetto
bella, ma relegata in un episodio senza capo né coda
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