Regia di Chris Evans vedi scheda film
New York, stazione ferroviaria Grand Central.
Un trombettista intrattiene i passanti, apparentemente deluso da un amore non (più) corrisposto.
Una giovane ragazza perde l'ultimo treno per tornare a casa, dopo che le è stata rubata la borsa.
La stazione sta per chiudere, la notte è lunga, e questi perfetti sconosciuti, con le loro storie e i loro misteri, sembrano destinati a passarla assieme.
Chris Evans e Alice Eve se la cavano benissimo: c'è intesa tra i due, ottimi attori che spesso tengono la scena soli, visto che sono davvero pochi i personaggi che si interfacciano con loro.
Ottima prova il debutto alla regia di Chris Evans, anche produttore del film.
Ci sono alcune scelte coraggiosamente azzardate, ma mai motivo di disturbo.
Gli stessi complimenti non si possono fare alla sceneggiatura: parte lenta, e tale resta: In alcuni punti si perde, rendendo difficile seguire il film, e, fatta eccezione per alcuni frangenti, risulta piuttosto noiosa e davvero poco verosimile.
Nonostante questo il film è piacevole alla vista: fotografia, scenografia, costumi fanno sì che esteticamente il film sia soddisfacente.
In definitiva: non si ride e non ci si commuove, non si resta col fiato sospeso in attesa di un colpo di scena, non si sogna di vivere la stessa avventura dei protagonisti, e non ci si immedesima provando compassione ed empatia.
Non è certo una pellicola imperdibile, però è anche vero che non è la solita commedia dalla trama banale e scontata.
Una novità, certo, ma ne avevamo davvero bisogno?
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