Regia di Robert Mulligan vedi scheda film
In questo film il legame del sangue è forza vitale primitiva ed irruente, a volte drammaticamente rabbiosa, a volte allegramente giocosa, e gli accenti di passionalità sono fiammate di amore ed orgoglio. Il tema centrale sono i rapporti tra i sessi e le generazioni; i padri riversano sui figli tutte le loro aspettative per il futuro, invece i figli vivono per sé e per il presente, incuranti delle tradizioni e dei consigli di chi ha più esperienza. A loro discolpa si può dire che l'educazione può essere una vessazione se assume la forma di un istradamento forzato e di un'imposizione di modelli di riferimento, mentre la scelta di procreare dovrebbe implicare l'accettazione di rimettere tutto in discussione e di ricominciare. La famiglia italoamericana protagonista del film incarna, in contrasto con l'ambiente circostante, il cliché mediterraneo in cui la madre è mamma ed il padre è patriarca: la prima vede i figli come eterni bambini da accudire, il secondo li considera invece futuri uomini da mettere alla prova. L'ideale di mascolinità proposto, e rifiutato dal giovane Stony, è fatto di alcol, donne e pugni, e prevede la sottomissione della compagna come moglie o come amante. L'analisi sociale di Mulligan si realizza in forma narrativa: il racconto descrive una situazione e pone il problema, lasciando al protagonista il compito di inventare una personale soluzione.
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