Emigrati a New York dalla Sicilia, i De Coco hanno fatto una piccola fortuna lavorando duramente nell'edilizia. Il padre Tommy non vede l'ora di portare al cantiere anche il figlio Stony. Questi però, indeciso e più incline a un lavoro educativo con i ragazzi dell'istituto frequentato dal fratellino, dopo molti scontri con il padre e lo zio, troverà la sua strada anche grazie all'amore di una ragazza sensibile.Ambientato nell'entourage italoamericano, come parecchi film dell'epoca, il film ne traccia però un ritratto stereotipato e un po' sopra le righe. Mulligan è invece abile nel creare l'atmosfera del tenero rapporto tra i due fratelli.
Basato sul romanzo di Richard Price e sceneggiato di Walter Newman, Una strada chiamata domani è uno spaccato a metà tra melodramma e commedia sulla vita del proletariato italiano all'estero, fautore di quel "familismo amorale" di cui parlava Banfield che conduce sulla strada dell'iperprotettività coatta.
Il ventenne di origine siciliana Stony De Coco (Richard Gere) vorrebbe fare il puericultore piuttosto che seguire le impronte del babbo elettricista. La decisione tarda a maturare anche perché una madre nevrotica (Lelia Goldoni), un fratellino anoressico ed un padre energumeno e puttaniere (Tony Lo Bianco) non gli facilitano la vita. Troverà comunque la forza di andarsene,… leggi tutto
L'impressione durante e finale si riassume con "un po' troppo". Un po' troppo l'accento meridionale che soprattutto all'inizio infastidisce (ma forse è questione di doppiaggio), con un R.Gere un po' troppo grande per essere il figlio (all'inizio credevo fosse il fratello più piccolo degli altri due protagonisti). Una famiglia non troppo standard, con un padre troppo macho e… leggi tutto
Film rabbioso, ma anche verboso, ed una storia che non ha sufficiente spessore. Tony Lo Bianco e Richard Gere (padre rispettivamente figlio nella finzione) hanno in realtà solo 13 anni di differenza, e lo si nota. Tuttalpiù sembrano fratelli. Piuttosto incomprensibile questo casting. Sarà un dettaglio, ma tutto fa (cattivo) brodo in un film che già non convince. Gli accenti siculi poi, una… leggi tutto
Il ventenne di origine siciliana Stony De Coco (Richard Gere) vorrebbe fare il puericultore piuttosto che seguire le impronte del babbo elettricista. La decisione tarda a maturare anche perché una madre nevrotica (Lelia Goldoni), un fratellino anoressico ed un padre energumeno e puttaniere (Tony Lo Bianco) non gli facilitano la vita. Troverà comunque la forza di andarsene,…
Una strada chiamata domani è un po' un complemento di La febbre del sabato sera. Anche qui siamo in un contesto di italoamericani e la tematica è quella del contrasto tra adulti e giovani generazioni, le quali hanno davanti a sé l'arduo compito di trovare una strada da percorrere autonomamente.
C'è qualche luogo comune di troppo sugli italoamericani, che peraltro il…
ok per la ragazza sensibile ma il film in questione pur avendo nel cast un da li' a poco famosissimo Richard Gere e all'inizio in una piccola parte addirittura Robert Englund (il famoso Freddie Kruger o il tipo della mitica serie "Visitors"),mi ha assai deluso e sinceramente vedere i classici sbruffoni in giro per la citta' mi ha dato fastidio.Da segnalare anche la presenza di un'affascinante…
L'impressione durante e finale si riassume con "un po' troppo". Un po' troppo l'accento meridionale che soprattutto all'inizio infastidisce (ma forse è questione di doppiaggio), con un R.Gere un po' troppo grande per essere il figlio (all'inizio credevo fosse il fratello più piccolo degli altri due protagonisti). Una famiglia non troppo standard, con un padre troppo macho e…
Due fratelli (Sorvino e Lo Bianco) vedono messo in discussione il loro innato machismo: dei figli del secondo, il piccolo soffre di anoressia (si era nel 1978, la cosa non era così frequente) e il grande vorrebbe fare l’animatore per bambini dell’ospedale anziché lavorare agli impianti elettrici insieme al padre; finirà per andarsene di casa portandosi dietro il…
In questo film il legame del sangue è forza vitale primitiva ed irruente, a volte drammaticamente rabbiosa, a volte allegramente giocosa, e gli accenti di passionalità sono fiammate di amore ed orgoglio. Il tema centrale sono i rapporti tra i sessi e le generazioni; i padri riversano sui figli tutte le loro aspettative per il futuro, invece i figli vivono per sé e per il presente, incuranti…
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
Un Mulligan forse ai suoi ultimi tentativi di fare un cinema in cui credeva, con una bella sceneggiatura di Walter Newman, sembra rifarsi al cinema di Cassavetes, sia per le tematiche che per l'impostazione, ma qui il saguigno prende molto di più. Il quadro di una società italo-americano è buono, con i suoi isterismi e machismi esasperati, che non sfociano mai nella macchietta fine a sé…
Film rabbioso, ma anche verboso, ed una storia che non ha sufficiente spessore. Tony Lo Bianco e Richard Gere (padre rispettivamente figlio nella finzione) hanno in realtà solo 13 anni di differenza, e lo si nota. Tuttalpiù sembrano fratelli. Piuttosto incomprensibile questo casting. Sarà un dettaglio, ma tutto fa (cattivo) brodo in un film che già non convince. Gli accenti siculi poi, una…
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Basato sul romanzo di Richard Price e sceneggiato di Walter Newman, Una strada chiamata domani è uno spaccato a metà tra melodramma e commedia sulla vita del proletariato italiano all'estero, fautore di quel "familismo amorale" di cui parlava Banfield che conduce sulla strada dell'iperprotettività coatta.
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