Regia di Georges Méliès vedi scheda film
Le disavventure di un malcapitato viandante, ospite d'una camera d'albergo infestata da un diavolo dispettoso. Dopo quasi dieci anni dagli esordi, Georges Méliès ha affinato la tecnica, e realizza un cortometraggio ancor'oggi ipnotico e spassoso.
Una camera d'albergo infestata è quella in cui il protagonista è destinato a pernottare. Il diavolo in persona dimora, opportunamente occultato, tra quelle misteriose pareti. Facchini e camerieri accompagnano il viandante nel suo alloggio, e dopo aver accuratamente riposto le valigie lo abbandonano, lasciandolo alle prese con la dispettosa creatura.
Strabiliante cortometraggio di Méliès, dopo quasi dieci anni dal suo primo lavoro, e già qui ad un livello tecnico incredibile. Lo scenario è ripetitivo (la solita camera, il letto come destinazione, il punto macchina fisso) ma la quantità di effetti speciali è impressionante: armadi che si spostano magicamente, smaterializzazione e moltiplicazione di sedie, vampate di fumo e persino un principio di incendio. Per non parlare del dispettoso diavolo nero che appare, scompare, saltella divertito fino alla sorprendente conclusione: rimette tutto in ordine, come se nulla fosse accaduto, facendo così passare per folle lo sventurato ospite dell'albergo infestato. La durata corrisponde all'equivalente di quattro dei suoi primi lavori, sono presenti più attori e questo -in considerazione anche dell'enorme quantità di trucchi qui messi in scena- può solo dare una vaga idea dell'impegno profuso dal geniale regista.
Opera cinematografica di pubblico dominio
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