Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Un caiarlatano, una staltimbanco, un carrozzone, un attaccabrighe, alcuni poveracci di contorno.... Con questi mezzi Fellini si è fatto posto nella storia del cinema.
E' un film che giustamente ha fatto epoca, del regista italiano più noto all'estero. Pur raccontando una vicenda minimalista - una piccola tragedia sconosciuta tra poveracci ed emarginati - Fellini riesce a rendercela indimenticabile e coinvolgente, riuscendo anche a conferirle un certo lirismo. Il maestro, inoltre, con la mano tranquilla e senza ansia, sapeva raccontare con i tempi giusti e con grande compostezza, padroneggiando il mezzo cinematografico con grande disivoltura. Anche i personaggi hanno sostanza e originalità da vendere, compresi quelli secondari. E tutti sono fuori dagli schemi, ma umani e realistici. Persino l'attaccabrighe e sbruffone da pugno sul muso (ma riceverà di peggio...) ha insospettati accenti di umanità. Inutile precisare che Giulietta Masina sembra nata per la parte, ma anche il burbero Anthony Quinn, che accetta di farsi vedere sporco e straccione, è perfettamente calato nel personaggio. Sullo sfondo un'Italia a quasi dieci anni dalla guerra, ma che fatica non poco a risollevarsi dalla miseria. Non so perché la scheda di Film TV lo definisca “cattolico”, ma è in ogni caso una bellissima e amara storia di male commesso e pentimento.
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