Regia di Federico Fellini vedi scheda film
La storia di Zampanò e Gelsomina è quella di due derelitti abbandonati a sè stessi che trovano la ragione di vita dell'uno nell'altra. Lui (un magnifico Anthony Quinn) un rozzo saltimbanco, violento, egoista e indifferente a tutto e a tutti, lei (una sorprendente Giulietta Masina) una povera donna di paese ingenua e un po' ritardata ma di buon cuore; in mezzo a loro due il "Matto" (il bravissimo Richard Basehart), giovane acrobata che schernisce Zampanò e prende bonariamente in giro Gelsomina, ma che ha capito per primo lo strano legame che intercorre tra i due e riconosce con schiettezza ed autoironia la condizione esistenziale di tutti loro artisti di strada, gente senza dimora nè famiglia, costretta a vagare di città in città per sopravvivere. Il registro passa dai toni fortemente grotteschi dell'inizio a momenti più comici e sentimentali con l'entrata in scena del "Matto" per poi sfociare nella tragedia e in un finale tristemente drammatico. Fellini dirige con sapienza una favola del Secondo Dopoguerra capace di farci sorridere, commuovere e allo stesso tempo riflettere su quanto sia precaria e futile la vita e di come l'amore sia l'unico bene che possa conferirle senso e valore. Un capolavoro struggente ed emozionante come pochi.
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