L'ISOLA DEL CINEMA - MYMOVIES - OMAGGIO A VITTORIO DE SETA
Nel periodo che intercorre tra aprile e luglio, da millenni il pesce spada si sposta nelle acque che separano la Sicilia dalla Calabria, trovando in quei fondali l'habitat ideale per deporre le uova e riprodursi.
Ad attenderli ansiosi e non senza quel nervosismo che deriva dalle incognite che quella pesca difficoltosa ma preziosa può comportare, i pescatori si apprestano ogni anno a catturare il maggior numero di pesci spada, da cui trarranno le sostanze per poter vivere assieme ognuno alla propria famiglia.
Silenzio e calma, nervi a fior di pelle per l'attesa spasmodica, poi l'urlo della vedetta, e l'attacco sulle reti che vengono tirate fino alla mattanza finale, crudele ma necessaria per le vite umane che essa riesce comunque ad assistere ed a
garantire.
Vittorio De Seta filma la caccia con la precisione e la perizia di uno che conosce alla perfezione i gesti dettagliati di quel rituale che si ripete da secoli di padre in figlio.
Un massacro necessario che rende la preda quasi uno strumento sacrificale a favore di una umanità che deve industriarsi per sopravvivere e affinare le proprie tecniche per sfamarsi all'interno di una natura generosa, ma che richiede sacrifici e fatiche immani.
Splendide riprese da angolazioni quasi acrobatiche, sufficienti a raccontare con estrema puntualità un rito solenne di una lotta che, pur rappresentando quasi sempre una disfatta delle prede a favore del cacciatore umano, appare tuttavia come un rito solenne e leale pur nella violenza del suo manifestarsi.
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