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Naomi Campbel

Regia di Camila José Donoso, Nicolás Videla vedi scheda film

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La recensione su Naomi Campbel

di alan smithee
7 stelle

 

29° TGLFF - L'ALTRO FESTIVAL

 

Nascere, crescere, esplorarsi e scoprire di non riuscirsi ad accettare per quell'esteriorita' autoimposta da una natura inflessibile, che ha finito per decidere per noi, apparentemente senza fornirci diversivi o soluzioni: e' quello che succede a Yermen, nato uomo, ma dentro donna. Prostituta(o) col nome d'arte della celebre super modella di colore, in attivita' presso i marciapiedi sconnessi della periferia decadente e decaduta di Santiago del Cile, Yermen si diletta a filmare dal cellulare il suo vagabondare, spesso ebbra di liquori ed eccessi alcolici. Immagini sgranate  distorte, volutamente amatoriali si alternano dunque con una buona resa scenica alle riprese ufficiali attorno alla nostra combattuta protagonista, di giorno occupata presso un call center a rispondere alle telefonate di clienti che la contattano per la lettura delle carte e per ricevere un generico conforto estratto da approssimative conoscenze astrologiche e da una grande fantasia ed attitudine alla retorica. 

 

locandina

Naomi Campbel (2013): locandina


Ma il sogno vero, pressante come un martello sulle tempie, e' per Yermen quello di riuscire ad eliminare ogni traccia di mascolinita' dal suo corpo, dalla sua anima che e' donna, femminilita' e senso materno. 
Non disponendo dei mezzi economici necessari per iscriversi nella lista di attesa allintervento ricostruttivo di un nuovo piu' idoneo apparato sessuale, la nostra protagonista decide di far domanda di partecipazione ad un reality televisivo trash che ospitera' appunto concorrenti desiderosi di un lifting  che modifichi o cambi completamente i connotati acquisiti dalla nascita. 
Singolare docu-fiction incentrata su una personalita' irrisolta e combattuta in cerca di definizione, esasperata dall'essere utilizzata solo come un oggetto di soddisfazione anche dal proprio ragazzo, ben piu' giovane di lei, che si vergogna di frequentarla in pubblico, ma che e' fisicamente e sessualmente  attratto soprattutto da quella ambiguita' che proprio Yermen vorrebbe allontanare da se', Naomi Campbell diviene un ritratto lucido e schietto, per nulla inutilmente o falsamente melodrammatico, di una ricerca affannosa del proprio io, della propria vera natura, che non e' solo quella esteriore, ma quella che ci si sente dentro. 

 

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