Regia di Gillian Greene vedi scheda film
Puntando su un soggetto peculiare e stravagante, e sulla indiscussa bravura di Fran Kranz, assoluto protagonista, a ricoprire ruoli bizzarri e fuori schema(due esempi sono in Dollhouse e Quella casa nel bosco), la regista Gillian Greene, moglie del più famoso Sam Raimi, tenta di confezionare una dark comedy che mischia romanticismo, avventura, atmosfere da giallo e commedia demenziale, con un antieroe a tratti tenero e a tratti volutamente irritante, e insieme raccontare un' insolita storia di formazione e crescita(ritardata). Il risultato, a parte un inizio davvero azzeccato, è altalenante, forse perché il soggetto mette troppa carne al fuoco, creando confusione nelle dinamiche degli eventi e delle relazioni tra i personaggi, tutti stravaganti e forse fin troppo fuori schema, fino ad un finale che può anche avere una sua credibilità, se si pensa alle premesse folli dell'indagine del suo protagonista. Un peccato, tuttavia, che determinate soluzioni di sceneggiatura e regia risultino goffe e poco incisive, perché il cast avrebbe retto il gioco: Kranz ha il giusto volto e modi per risultare credibile anche in ruoli limite, e Simmons e Kinnear sono due ottimi attori, capaci di funzionare sia nel comico che nel drammatico.
Simpatico, a tratti divertente, e tuttavia non del tutto riuscito.
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