Regia di Anthony Mann vedi scheda film
Straordinaria e abbagliante biografia cinematografica di Glenn Miller, superbo trombonista, compositore e direttore d'orchestra che diffuse i ritmi dello swing in tutto il mondo, dai primi, difficoltosi passi, fino alla morte, avvenuta durante la guerra, nel dicembre del 1944, quando precipitò, probabilmente a causa di un tragico errore, con il suo aereo nella Manica. Uno dei capolavori più suggestivi di Mann, scritto da Valentine Davies e Oscar Brodney, sorretto dalla magistrale interpretazione di James Stewart e June Allyson e governato dall'essenzialità stilistica dei virtuosismi registici e dal ritmo trascinante della narrazione, in cui ogni elemento della sontuosa messinscena contribuisce ad ingioiellare il film con lampi di folgorante efficacia: dai colori caldi e pastosi della magnifica fotografia di William H. Daniels, alla cura dei dettagli, dal fascino incantevole dell'ambientazione e delle atmosfere, allo sfarzo delle scenografie allestite da Alexander Golitzen e Bernard Herzbrun, dalle esibizioni scintillanti, tra gli altri, di Louis Armstrong, Gene Krupa, Ben Pollack, Barney Bigard, James Young, Arvell Shaw, Cozy Cole e Babe Russin, alle magie senza tempo della colonna sonora (da Moonlight Serenade a In the Mood, da Chattanooga Choo Choo a Tuxedo Junction, da Pennsylvania 6-5000 a Little Brown Jug), supervisionata da Henry Mancini. Un biopic travolgente e mai retorico.
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