Regia di Todd Haynes vedi scheda film
"Carol" è tratto da un romanzo di Patricia Highsmith, "Il prezzo del sale", che raccontò con inaudita franchezza, per l'epoca, un rapporto d'amore tra due donne negli anni Cinquanta: una signora della società bene, oltre la quarantina, con un matrimonio finito ed una figlia, incontra una giovane commessa con l'hobby della fotografia, e scocca la scintilla della passione, che comunque, prima di trovare sfogo, dovrà incontrare diversi inciampi e complicazioni. Il rischio è che il marito della prima cerchi di sottrarre la bambina alla moglie che ancora vuole accanto a sè, e in tribunale una "condotta immorale" giocherebbe a sfavore della donna. Todd Haynes, dodici anni dopo "Lontano dal paradiso" rilancia nel rifare il melò hollywoodiano classico, alla Douglas Sirk, mostrando quello che allora non si poteva: amori da tenere nascosti, ribellioni alla società perbenista, la crudeltà di chi sta intorno e giudica. Il film, che ha conquistato apprezzamento della critica un pò ovunque, è realizzato con un'eleganza formale ed una cura dei dettagli notevole, dalle scenografie ai costumi, una ricostruzione d'epoca molto ben fatta: è un'opera in cui densità di scrittura, qualità della recitazione, elaborazione dei personaggi meritano un applauso. Cate Blanchett, una volta di più, dimostra di essere probabilmente la miglior attrice della sua generazione, e Rooney Mara, che, in un omaggio non espressamente dichiarato, ma evidente, nel trucco e nella mise, a Audrey Hepburn, regge il confronto con agilità attoriale. Rimane, a scalfire la buona opinione che lascia la pellicola, una vaga sensazione di troppa accademia nella regia di Haynes, e non aiuta a fugare il dubbio circa una visione anche troppo laccata, tra sigarette fumate in posa e alcool scolato con nonchalance, di un'America anni Cinquanta ipocrita e freddina.
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