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Carol

Regia di Todd Haynes vedi scheda film

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La recensione su Carol

di giorgiobarbarotta
7 stelle

Anni cinquanta. Una giovane donna, commessa in un grande magazzino a Manhattan, s'invaghisce di una distinta signora di mezza età, madre e moglie in attesa di divorzio. Il marito le sta muovendo guerra attraverso avvocati e investigatori privati per sottrarle l'affidamento della figlia, a causa dei suoi tradimenti e, secondo le discriminanti giuridiche dell'epoca, del suo orientamento sessuale, ritenuto deviato e psicologicamente patologico. Carol è dunque una storia d'amore e passione tra donne, tratto da un romanzo di Patricia Highsmith che la scrittrice dovette pubblicare inizialmente sotto pseudonimo. Un film intimista e privato, melò, dove Todd Haynes torna su temi a lui consoni qualche anno dopo "Lontano dal paradiso", sua precedente pellicola ambientata nello stesso periodo e basata anch'essa su temi delicati ed importanti come relazioni gay, convenzioni sociali, diritti degli individui. Umano ed elegante, è un esempio di cinema molto ben confezionato, nelle ambientazioni, nel commento sonoro, nella fotografia, e ottimamente interpretato dalle due protagoniste, una Cate Blanchett sempre all'altezza e una Rooney Mara che si dimostra ancora una volta attrice di talento. Vagamente lezioso, tutto girato in interni, si contraddistingue per delle figure maschili di contorno assolutamente inette, inadeguate, obsolete, fastidiose, specchio narrativo di una società retrograda e datata. Pellicola attualissima, comoda per l'assegnazione dei premi ai festival.

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