Regia di Todd Haynes vedi scheda film
Carol (2015): locandina
Una mano sulla spalla. Un tocco delicato, semplice e bellissimo, che sembra (più di quel «ti amo» sussurrato su labbra frementi), per un attimo lunghissimo, afferrare lo sfuggente meraviglioso sentimento, imploso tra l'apparente casualità del gesto e la reazione dolcemente travolgente. Un turbinio emotivo nato e scatenato, sempre in punta di trattenuto turbamento, in seguito all'insperato, complicato ritrovarsi (come fosse il preludio di un definitivo lasciarsi) dopo dolorose, inesorabili scelte passate.
Scena che racchiude, avvolge, narrativamente il film, e il senso ultimo e intimo dello stesso: uno scorcio sull'universo creato dall'incontro e dalla storia tra Carol e Therese. Anime erranti tra la solitudine di chi avverte tutto il peso dell'inadeguatezza (l'orientamento sessuale, certo, ma pure l'essere donna nei candidi immoti anni cinquanta) e conflitti accesi: la prima, agiata donna matura con figlia, in fase di separazione da un marito per il quale era mero oggetto di esibizione e possesso; l'altra, con le incertezze e gli slanci della giovinezza e la passione per la fotografia, assediata da un fidanzato che non prova minimamente a capirla.
In un'atmosfera natalizia sempre sospesa tra toni pastello virati su rosa terroso e verde e un'illuminazione densa dai caldi carezzevoli granuli, il primo incrocio di sguardi - nell'affollato reparto giocattoli dei grandi magazzini in cui lavora la "commessa 645A" Therese - (di)segna l'inizio di un legame che il successivo incontro prandiale fa germogliare come un preziosissimo seme (con con la mdp che, con la nobiltà di chi non vuole intromettersi in qualcosa che percepisce grande, alterna i primi piani) e il motivo suonato al piano da Therese (Easy Living di Billie Holiday ft Teddy Wilson: un incanto) fa definitivamente sbocciare.
Che le coordinate del racconto si spostino poi a individuare tanto l'evoluzione del sentimento (un on the road tra motel in cittadine dai nomi assurdi) quanto prevedibili, dolorosi ostacoli (le odiose manovre legali del marito di Carol per ottenere l'affidamento esclusivo della figlia) è "solo" (sensazionale) impaginazione in movimento della materia narrativa (Patricia Highsmith, 1952, sotto pseudonimo).
Da seguire estasiati; e vivere, fino a un tragico climax che inscena magnificamente il distacco sancito da un «ti lascio libera» scritto con inchiostro e lacrime da Carol su una lettera d'addio, e causato dalla condotta "riprovevole" della stessa: l'orribile "clausola di moralità" è un muro - eretto su norme e rozzi fondamenti culturali-etici della perbenista collettività - insormontabile, pena la perdita di chi ci è più caro.
Carol - fonte primaria e medium -, oltre che struggente storia d'amore e riflessione sul "diverso" è un sincero, profondo sguardo sui tempi (la New York dei primi anni cinquanta, patinato recintato rifugio borghese): nello scarto tra rigide imposizioni sociali e (auto)affermazione identitaria («non posso negare la mia natura» afferma la protagonista, consapevole delle conseguenze della sua scelta) vibrano l'essenza e il senso ultimo dell'opera (stratificata, attuale, potente).
In forma di mèlo; sensazionale lavoro frutto di una sontuosa, fluida composizione delle inquadrature (che vive di quella elegante perfezione stilistica non algida bensì avvolgente) e di una intensa rappresentazione scenica in armonia col narrato e la (seducente) ricerca audio-visiva. Non una singola sequenza fuori posto o di troppo, o banale: si assapora e adora ogni momento, ogni movimento della mdp (studiato e raffinato, senz'altro, ma sempre rigoroso nel catturare in una prospettiva autentica volti-corpi-dettagli-oggetti-sfondi), ogni mutamento delle stagioni dell'animo.
Cinema allo stato puro, quello composto da Todd Haynes: per la stupefacente consonanza degli elementi (regia, montaggio, fotografia, costumi, scenografie: ça va sans dire, eccezionali), per la resa estetica, per la stupenda partitura musicale - alla sontuosa colonna sonora originale ideata e realizzata da Carter Burwell si amalgama una brillante scaletta di brani storici, da Billie Holliday a The Clovers -, per l'interpretazione delicata, gigantesca, espressiva delle due attrici: semplicemente divina Cate Blanchett, supelativa Rooney Mara.
Ah, certo, e per quel finale sublime, capace di scaldare i cuori e riempire gli occhi (ennesimo pezzo di bravura di Haynes), con la cinepresa che, nel descrivere e fermare su schermo l'ultimo intenso scambio di sguardi, circoscrive un mondo di cui lo spettatore è testimone privilegiato.
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Valerio, inappuntabile e al solito oltremodo pertinente la tua analisi (già una super-recensione: grazie davvero). Mi piace molto il richiamo alla Audrey Hepburn di Arianna (più che una mera copia di un modello comunque inimitabile, un riprendere il sottile spirito "trasgressivo", a quell'epoca). Un saluto.
Film stupendo e bellissima recensione! Ciao!
Ciao Alberto, e grazie! L'anno cinematografico non poteva iniziare nel migliore dei modi!
L'ho visto ieri sera e sono rimasto folgorato, ci ho pensato per tutto il giorno e non me lo tolgo dalla testa. Mi ha suscitato delle emozioni incredibili, cosa che non mi sarei mai aspettato. Bellissimo!
Un film , magnetico, che ti cattura a poco a poco, ti rimane in testa e lo vorresti rivedere perché rivedendolo, come ho fatto io, scopri nuovi particolari. Perfetto nella costruzione, nella dinamica del racconto, nella musica straordinaria. Mai banale, mai scontato, delicato e accattivante. l'interpretazione delle due protagoniste superlativa, sono entrate perfettamente nei rispettivi personaggi , cucendoseli addosso. Che dire di più, film così se ne vedono uno ogni dieci anni. Un capolavoro
Razionalmente, diciamo che bisognerebbe aspettare degli anni per capirne l'effettiva portata (e per poter parlare di "capolavoro"); le sensazioni - di un cinema nella sua forma più pura e seducente -, per ora, sono quelle. Un saluto.
L'ho appena visto, detestato immediatamente e vomitato di getto un pezzo cattivo cattivo... Poi capito qui, leggo la tua stupenda recensione e l'illuminante commento di Spopola e mi trovo a rielaborare e riconsiderare...
Eh eh, comprendo qualsiasi reazione e opinione ... Classico caso di film che divide in nette posizioni contrapposte. Un rigurgito - forse - aiuterà ...
Eccellente!! delicato ma forte... sono stata piacevolmente presa da questo film..complimenti al cast..bravissime le attrici:-D
Già, un grande film con attrici fenomenali. Assurdo sia stato escluso da nomination di peso (migliori film e regia), per quello che vale ... Ciao.
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