Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
In un mix tra Tutta colpa di Freud e Ma che colpa abbiamo noi, si colloca questa brutta copia dei film citati, fortuna il cast, almeno parte di esso, che riesce ad evitare il naufragio totale. Uno psicanalista, poco credibile e anche meno capace, interpretato da un Claudio Bisio dalle capacità attoriali piuttosto nulle, scopre di avere una grave malattia agli occhi che lo condurrà alla cecità, così decide di deprimersi e di abbandonare tutti i suoi pazienti (l'unico vero punto forte della pellicola), per angosciarsi in tutte le ore della sua vita; proprio il loro supporto invece lo spronerà contro il suo destino. Tra questi: il sempre ottimo Marco Giallini, che interpreta lo spacciatore Nazzareno, e la superba Anna Foglietta il cui modo di recitare finisce per piacermi sempre di più, con quelle sue espressioni intense è una delle rare attrici italiane che riesce ad esprimere le sue emozioni anche senza dialogare. Il film, che parte più che lento nella prima parte, nella seconda riesce a riprendere qualche colpo ma la sceneggiatura è talmente flebile che catturare l'attenzione del pubblico diventa impresa più che ardua, direi impossibile. Massimiliano Bruno che ha evidenti, anche se non troppo sviluppate, doti recitative, si dovrebbe forse limitare a stare davanti alla macchina da presa visto che starci dietro non è proprio per tutti.
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