Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
Marcello, psicanalista con un gruppo di pazienti alquanto problematici e bizzarri, scopre improvvisamente di avere una grave malattia degenerativa che lo condurrà ad una rapida perdita della vista.
Scoraggiato e impaurito, dalla situazione inaspettata, decide di allontanare le poche persone con cui ha una relazione, che poi sono gli stessi pazienti, oltre all’amorevole segretaria. Sarà proprio in questa banda sgangherata che ritroverà conforto e l’affetto di una famiglia che non ha, recuperando la voglia di vivere, nonostante tutto.
Massimiliano Bruno alla sua terza prova registica cinematografica tenta goffamente di fondere commedia e dramma, reclutando un gruppo di attori abitué dei recenti successi del box office nostrano, tra cui Claudio Bisio, Anna Foglietta, Marco Giallini, Paola Minaccioni, Pietro Sermonti, ma la fusione dei due generi non è proprio riuscita a causa di una sceneggiatura che si adagia spesso sulla battuta triviale e viaggia sui binari di una superficialità imbarazzante, soprattutto nella trattazione dei personaggi, troppo caricaturali alle cui battute si ridacchia svogliatamente, e della sbrigativa e melensa risoluzione del tema malattia, con un finale tanto edificante quanto banale che non suscita alcuna emozione.
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