Regia di Sylvester Stallone vedi scheda film
Tony Manero, il protagonista della "Febbre del Sabato Sera" ha abbandonato Brooklyn: ora vive a Manhattan, frequenta una dolce ballerina (ma non smarrisce il vizietto di perdere la testa per la ragazza sbagliata) e prova a sfondare nel mondo dei musical di Broadway. Un elefante in una cristalleria: nelle mani di Sylvester Stallone, il drammatico apologo di John Badham sulla generazione perduta del proletariato urbano alla fine degli anni 70, si trasforma in una tronfia e ridondante celebrazione del sogno americano, nella sua declinazione probabilmente più odiosa, quella dell'edonismo reganiano anni 80. Nessuna finezza, niente sfumature, nessun approfondimento psicologico: solo estenuanti (e francamente bruttine) scene di ballo con Travolta trasformato anche fisicamente dall'esile bellimbusto di Brooklyn in tamarro palestrato dai muscoli delineati e guizzanti. Pessimo da tutti i punti di vista, una stella.
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