Regia di Sergio Nasca vedi scheda film
Siamo in territori 'caldi': il film parte infatti da una rapida analisi della situazione in Italia alla fine degli anni '70 per quanto riguarda l'aborto. L'approccio all'indagine sociale è però completamente rifiutato, per preferire un abbozzo di satira a tratti greve e volgare, non esattamente il metodo migliore per analizzare una problematica così tosta. Il referendum che sancirà la libertà di ricorrere all'aborto anche in Italia è di quattro anni dopo, percui il dibattito all'epoca del film era ancora piuttosto vivace. Ma qui lo spazio per la riflessione è davvero marginale; le tese e meccaniche musiche di Morricone sono totalmente fuoriluogo e infastidiscono soltanto. C'è anche Maurizio Costanzo (con il regista) in sceneggiatura. Occasione perduta.
Tre donne vogliono abortire: il confronto fra le situazioni è impietoso, poichè la ricchezza apre tutte le strade a due di esse, mentre la terza, povera, è costretta a rinunciare all'operazione.
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