Operaio, combattente, militante, prigioniero, cospiratore, soldato, confinato, bombarolo, fuoriuscito: questo e tanto altro è Umberto Tommasini, fabbro anarchico che attraversa il Novecento spinto da una carica umana contagiosa e da un vitalismo sfrenato. In lui convivono sia l'empatia per il mondo che lo circonda che la radicalità della sua messa in discussione totale.
L’anarchismo non si esprime attraverso l’ideologia di un movimento. Si realizza solo attraverso la vita del singolo. Qualcuno, all’inizio del film, così afferma, riferendosi a lui. Umberto Tommasini era un fabbro, figlio di un facchino, nato nel paese friulano di Vivaro, ma trasferitosi a Trieste agli inizi del Novecento. Ed era un uomo che aveva capito cosa dovesse… leggi tutto
L’anarchismo non si esprime attraverso l’ideologia di un movimento. Si realizza solo attraverso la vita del singolo. Qualcuno, all’inizio del film, così afferma, riferendosi a lui. Umberto Tommasini era un fabbro, figlio di un facchino, nato nel paese friulano di Vivaro, ma trasferitosi a Trieste agli inizi del Novecento. Ed era un uomo che aveva capito cosa dovesse…
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