Regia di Edoardo Ponti vedi scheda film
Nella Napoli del 1950, ancora provata dalla guerra, una donna anziana riceve la telefonata del suo amante, prossimo a lasciarla.
Atto unico di Jean Cocteau, (La) Voce umana è stato messo in scena tre volte, in Italia, fra cinema e tv: se la grande prova con protagonista Anna Magnani, contenuta ne L'amore di Roberto Rossellini (1948), è senza dubbio la più celebre, non va sottovalutata la semidimenticata versione di Giorgio Viscardi con protagonista Anna Proclemer, girata per la Rai nel 1978; ed ecco quindi che nel 2014 Edoardo Ponti dirige la madre Sophia Loren in questo terzo adattamento per lo schermo. In tutti i casi si tratta di veri e propri omaggi, prima ancora che al testo, all'interprete, chiamata a rivestire un ruolo complesso e altamente drammatico; per la Loren è inoltre un regalo di compleanno - per l'80esimo compleanno - assolutamente eccezionale. L'attrice non lavora più da ormai un decennio, se non per sporadiche apparizioni - una particina in Nine, del 2009, di Rob Marshall, e una per forza di cose più ampia in La mia casa è piena di specchi, romanzo della vita della Loren diretto da Vittorio Sindoni nel 2010 - eppure la classe è rimasta intatta. Brevemente compare anche Enrico Lo Verso. Ponti, che figura anche accreditato come cosceneggiatore insieme a Erri De Luca, è al suo terzo cortometraggio (contanto inoltre due lungometraggi alle spalle), a due anni di distanza da Il turno di notte lo fanno le stelle, scritto anch'esso con De Luca e con Lo Verso nel cast. 6/10.
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