Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Sono rimasto un po' deluso dalla visione di questa commedia dolce/amara. La storia è intrigante, racconta di un impossibile "triangolo" sentimentale. Divertente l'intreccio, un po' insipido lo sciogliemento, privo di colpi di scena ed altamente prevedibile. Verdone tratta tematiche piuttosto ricorrenti nei suoi film. I due protagonisti sono emblema di ipocrisia e perbenismo borghesi; soffrono di insoddisfazioni affioranti in una vita che, pur tra agi e benessere, è segnata dal suo inizio e non riserva alcuna sfida. Scontata la figura di Alice, una bella ragazzona che, poco realisticamente, congiunge l'estrema precarietà di una vita nomade, quasi di espedienti, con caratteristiche di rigore morale, autocontrollo e controllo del prossimo fuori dal comune, alle quali si aggiunge un ambiguo sentimento per la sorella in condizioni di disagio psichico: a ragazza è a volte rappresentata come un peso per la protagonista femminile. Costumi e scenografie mostrano una Roma benestante di inizio anni '90. Il magazzino di Testaccio è in realtà un loft e l'ambiente giovanile che vi si raduna non è senz'altro aderente alla realtà. Verdone si attiene ai suoi consueti canoni espressivi e pertanto diverte. Castellitto è un po' troppo sopra le righe. Ornella Muti, molto bella e con ottime doti seduttive, ben interpreta un ruolo che però, come già scritto, è poco realistico. Colonna sonora basata su brani originali e temi firmati Vasco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta