Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Il represso Filippo perde la testa per la bella e disinibita Alice, l'integerrimo cognato Saverio interviene per riportarlo alla ragione e finisce per invaghirsi a sua volta della maliarda che, compresa la pochezza di chi ha di fronte, comincia a menare i due fessacchiotti per il naso, facendogliela annusare ad arte.
Uno dei punti più bassi del cinema di Verdone. Mai così acido e feroce nei confronti della mediocrità del borghese piccolo piccolo, il regista romano mette in scena una ridicola farsetta che non imbrocca mai una gag efficace e non trova mai la misura della satira di costume, svaccando continuamente nella più totale sguaiatezza. Da antologia del trash le "trasgressive" festicciole di Alice, con tanto di penitenze, diciamo così per dire, sexy.
Poca roba il cast, totalmente incentrato sul terzetto di protagonisti: della coppia Verdone-Muti si rimpiange il ben più consistente Io e Mia Sorella, mentre Castellitto è perennemente sopra le righe con le sue continue scenate isteriche (che preparano il terreno all'nalogo personaggio interpretato da Sergio Rubini in Al Lupo, Al Lupo).
Inguardabile: 1/10.
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