Regia di Leonard Nimoy vedi scheda film
Il lato giocoso di Star Trek
Dopo tre film che sono tre drammoni fantascientifici culminanti nel fosco ‘L’ira di Khan’, Shatner e Nimoy scelgono di reintrodurre quella dimensione scherzosa che in Star Trek è sempre presente ed è particolarmente accentuata nella serie originale (basti pensare ai triboli).
Per farlo, vanno a ripescare un piccolo classico, ovvero il ritorno sulla Terra con i relativi anacronismi, tra l’imbranataggine con le tecnologie arcaiche e Spock che si deve in qualche modo coprire le orecchie (qui lo fa con una cintura da accappatoio avendo un aspetto che sta a metà tra il monaco e il combattente di arti marziali).
In più c’è un evidente messaggio ecologista: è necessario andare a recuperare nel Ventesimo secolo due balene che nel Ventiduesimo sono estinte causa avidità umana, ma sono l’unica via per scampare il pericolo di un misterioso manufatto alieno.
Il tono di commedia è indovinato e le gag tutto sommato funzionano anche a oltre tre decenni dall’uscita – per esempio quando Kirk vede il Vulcaniano nella vasca dei cetacei – ma la parte avventurosa non è da meno andando a costituire un’opera certo non indispensabile, ma che scorre senza intoppi e si guarda con piacere
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