Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Una notte in una trincea italiana durante la prima guerra mondiale. Una varietà di storie e di sofferenze s'intrecciano sullo sfondo di una natura dura ed indifferente, in un ambiente reso ovattato dalla neve, in cui risuonano i colpi delle artiglierie. Dagli eventi, non approfonditi, vista la breve durata del film, e soprattutto dalla caratterizzazione dei personaggi, appena abbozzata, eppure estremamente incisiva, emerge un quadro desolante. I soldati italiani sono ritratti incapaci di comprendere i perchè della guerra, con l'unica volontà di tornare alla vita ed agli affetti dai quali sono stati strappati e poca o nulla fiducia nel riuscire. Volti senza speranza, segnati dalla tensione e dalle privazioni esprimono questi stati d'animo. Il vero nemico sembra non essere l'esercito avverso, mai visibile seppur preciso e spietato nel colpire, bensì chi dà gli ordini ai militari intrappolati nella trincea, assolutamente non interessato alla sorte dei soldati, tant'è che li tratta come semplici pedine su una scacchiera, e non come uomini. Le ricostruzioni della trincea sono ben realizzate. Mostrano un piccolo mondo di oggetti familiari - pentole, stufe, vestiti, semplici arredamenti, più che di armi e materiali bellici. La fine del film mostra il contrasto tra ciò che fu voluto tramandare tramite riprese di combattimenti e trionfi, e ciò che fu veramente la guerra tra le montagne: una incomprensibile ed inutile tragedia.
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