Regia di Pasquale Scimeca vedi scheda film
Un film dal tratto documentaristico, forse non del tutto efficace nel raccontare la vita di un personaggio su cui comunque era lecito aspettarsi un tributo cinematografico. Manca però quel salto verso un'opera che, oltre alla semplice narrazione dei fatti, trasmetta quel di più in grado di coinvolgere maggiormente lo spettatore
Pur se con un valido intento, quello di documentare la vita di Biagio Conte (recentemente scomparso) che all'età di 37 lasciò una famiglia agiata per dedicarsi ad una personale ricerca di Dio prima, ed a una successiva consacrazione ai poveri con la creazione di opere di bene nella sua Sicilia, il film rimane troppo documentaristico e si sente la mancanza di una sceneggiatura che coinvolga maggiormente, dal punto di vista spirituale, su una vicenda che comunque meritava di essere raccontata. Si segue così il novello San Francesco nei suoi primi eremitaggi sui monti siciliani, nelle sue peregrinazioni fino ad approdare in mezzo al caos delle città, vera terra di frontiera dove approdano i poveri e dove Biagio svolgerà gran parte della sua opera. C'è tuttavia un lodevole tentativo di non farne un'icona pop come ai tempi fecero alcuni mezzi di informazione, ma di seguire abbastanza fedelmente la sua parabola terrena fino alla sua prematura scomparsa. Per il resto però non si va mai oltre un resoconto documentaristico, figlio anche probabilmente del fatto che il protagonista fosse ancora vivo quando il film è stato girato.
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