Regia di Pino Mercanti vedi scheda film
Nella Sicilia del Seicento viene rapita Violante, fidanzata di Blasco. Quest'ultimo si batte con tutte le sue forze e riesce nel suo intento con l'aiuto dei Beati Paoli, sorta di setta segreta dedita a raddrizzare i torti e aiutare la povera gente.
Tratto dal romanzo I Beati Paoli del siciliano Luigi Natoli, di inizio Novecento ma ambientato sull'isola nel XVII secolo, I cavalieri dalle maschere nere è un lavoruccio di modestissimi mezzi e altrettanto mestiere, senza grandi pretese al di là del procurare un'ora e mezza scarsa di intrattenimento a un pubblico dalle poche pretese. Con una sceneggiatura da lui stesso firmata insieme a Giuseppe Zucca, Pino Mercanti mette in scena le avventure e disavventure di Blasco di Castiglione, eroe popolare assetato di giustizia, che dopo le ovvie mille peripezie del caso porta a compimento la sua missione concedendo un inevitabile, doveroso lieto fine agli spettatori. Se la confezione dell'opera è sottoposta a chiari limiti (di budget, innanzitutto), comunque Mercanti - non un nome memorabile neppure all'interno del cosiddetto cinema di genere nostrano - ha a disposizione un cast con qualche volto degno di interesse (e di conseguente richiamo): Massimo Serato, Paolo Stoppa, Lea Padovani, Paola Barbara, Otello Toso, Carlo Ninchi e Umberto Spadaro sono i principali sul cartellone. Difficile inquadrare sul piano storico la pellicola: residuato fuori tempo massimo degli avventurosi film popolari dell'anteguerra o anticipatore del revival del cappa & spada che avverrà da lì a un decennio? Anche da questa mancanza di identità si capisce qualcosa del lavoro, d'altronde. 2,5/10.
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