Regia di Antonio Frazzi vedi scheda film
Biografia filmata di don Giuseppe Diana, sacerdote napoletano anticamorra, martire della lotta contro la malavita.
A vent’anni esatti di distanza dal brutale omicidio di don Diana (19 marzo 1994), parroco napoletano da sempre in lotta contro la camorra, la Rai mette in onda (18 e 19 marzo 2014) una fiction che ne racconta la figura e le gesta. Certo, si tratta del solito pasticcio dall’estetica modesta e dai contenuti ampiamente romanzati, con interpreti non sempre all’altezza della situazione e una narrazione sciatta che si trascina stancamente per duecento minuti, con l’obiettivo di fornire due prodotti idonei alla trasmissione in prima serata della tv di Stato; ma è anche un film dall’evidente carattere civile, che celebra un personaggio esemplare nella lotta contro la malavita. Alessandro Preziosi fa quel che deve fare nei panni del protagonista: non impressiona, ma neppure sfigura; al suo fianco tra gli altri troviamo qui Gianluca Di Gennaro, Massimiliano Gallo, Lidia Vitale, Antonio Pennarella, Yari Gugliucci, Anita Zagaria, Elena Cucci e Adriano Pantaleo (reso celebre da bambino da Io speriamo che me la cavo, di Lina Wertmuller, 1992). Il ritmo è sonnolento, ma così va per le opere espressamente prodotte per intrattenere il pubblico domestico; come detto, inutile guardare più di tanto i dettagli in questa circostanza, ci si può accontentare del messaggio contenuto nel lavoro. Antonio Frazzi è un regista televisivo piuttosto esperto, con trent’anni di carriera alle spalle e già una buona serie di titoli dal chiaro impegno civile licenziati per la televisione, tra i quali la biografia di un altro sacerdote: Don Milani – Il priore di Barbiana (1997), diretto insieme al fratello Andrea, nel frattempo scomparso. 4/10.
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