Regia di Nicholas Meyer vedi scheda film
Nicholas Meyer riporta senza ambiguità il franchise di Star Trek sui binari dell'intrattenimento, egli lo fa con saldezza e senza perdere in qualità rispetto al capitolo di Robert Wise. Se il film lascia indietro l'amore per la visionarietà guadagna sotto il profilo di un'azione muscolare, lanciando talvolta lo sguardo verso i confini dell'horror fantascientifico: quando, ad esempio, vengono esibite le larve di Ceti Alpha V, le quali fanno banchetto delle menti di chi è costretto ad accoglierle nella propria testa. Lungi dall'essere innovativo, il film ha dalla sua anche un'idea vincente - suggestioni le quali sono alla base della fantascienza, sorretta da un susseguirsi d'idee atte a tratteggiare un'avventura appassionante - quella del generatore molecolare Genesys, capace di rendere floridi dei pianeti morti ma anche di distruggere la vita là dove essa già prospera.
L'ira dell'antagonista Khan ha poi davvero pochi eguali in quanto a determinazione, mostrando allo spettatore quanto un personaggio (e un uomo) possa spingersi al limite della follia per avere indietro ciò che ha perso, anche se ciò si tradurrà soltanto in un bagno di sangue; dall'estremo di un'emozione rabbiosa si passa anche a momenti altamente drammatici, stringendo il film in una morsa di continui sussulti nella freddezza dello spazio
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